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Materiali

MATERIALI VARI E LAVORAZIONI

Vetro argentato (specchio)
Il vetro argentato prende il nome da uno strato di sali d'argento aderente ad una superficie della lastra, che causa un effetto di riflessione ottica visibile sulla superficie opposta. Le lastre sulle quali viene effettuata l'argentatura sono prodotte con il procedimento float di cui sopra e poi sottoposte al trattamento; tuttavia l'argentatura può essere eseguita anche ad altri stadi di lavorazione del vetro. Questo tipo di vetro può essere dotato di pellicola antinfortunistica (in gergo viene chiamato argentato Mirox Safe prodotto da Glaverbel) che in caso di rottura dello specchio, ne mantiene i frammenti aderenti ad essa ed evita potenziali infortuni.

Vetro Acidato
Vetro a superficie granulosa ottenuta per via chimica, impiegando l’acido fluoridrico che ha la proprietà di intaccare il vetro.

VETRO TEMPERATO
Vetro con particolari caratteristiche di durezza a resistenza agli urti ottenute attraverso la tempra.
Tale procedimento consiste nel riscaldare ad elevate temperature (650 °C) il vetro per poi raffreddarlo bruscamente investendolo con getti d'aria.

Vetro cilindrico
Il vetro è soffiato all'interno di stampi metallici cilindrici, quindi dalla forma ottenuta vengono asportati gli estremi e praticato un taglio lungo una generatrice del cilindro. È quindi posto in un forno dove rammollendosi si apre e si stende in lastra. Prima dell'introduzione del metodo Pilkington a galleggiamento, questa tecnica era molto diffusa per la produzione del vetro comune.

Vetro colato (laminato)
Prima dell'invenzione di Pilkington, il vetro a lastra era in parte realizzato per colata, estrusione o laminazione e le superfici non avevano le facce otticamente parallele, dando origine a caratteristiche aberrazioni visive. Il parallelismo poteva essere ottenuto con la lucidatura meccanica, ma con elevati costi. Per questo motivo oggi questa tecnica viene usata solo per produrre vetri particolari:

* Stampato: Su una superficie del vetro viene stampato un disegno in rilievo. Lo stampato C è quello più famoso, utilizzato su porte e frigoriferi.
* Retinato: Il vetro retinato viene prodotto incorporando una rete metallica al suo interno.
* Ornamentale

Vetro float (galleggiante)
Il 90% del vetro piatto prodotto nel mondo, detto vetro float, è fabbricato con il sistema "a galleggiamento" inventato da Alastair Pilkington dove il vetro fuso è versato ad una estremità di un bagno di stagno fuso. Oggi quest'operazione è effettuata in atmosfera controllata. Il vetro galleggia sullo stagno e si spande lungo la superficie del bagno, formando una superficie liscia su entrambi i lati. Il vetro si raffredda e solidifica mentre scorre lungo il bagno formando un nastro continuo. Il prodotto è poi "lucidato a fuoco", riscaldandolo nuovamente su entrambi i lati, e presenta così due superfici perfettamente parallele. Le lastre sono realizzate con spessori standard di 2, 3, 4, 5, 6, 8, 10, 12, 15, 19 e 22 mm. Questo tipo di vetro è considerato pericoloso per l'uso in applicazioni architettoniche poiché tende a rompersi in grossi pezzi taglienti che possono causare gravi incidenti. Le normative edilizie pongono in genere delle limitazioni all'uso di questo vetro in situazioni rischiose quali bagni, pannelli di porte, uscite antincendio e nelle scuole.
Vetro tirato (lucido)
La massa di vetro fusa viene meccanicamente tirata da due forze di uguale direzione ma verso opposto. Questo vetro presenta caratteristiche ondulazioni della superficie. Il vetro tirato e quello float hanno la stessa composizione chimica e le stesse proprietà fisiche.

Molatura
Il vetro tagliato presenta un bordo particolarmente tagliente e irregolare che viene eliminato tramite un operazione di molatura (eseguita manualmente o da macchinari CNC) che asporta e uniforma il bordo del vetro in modi diversi a seconda della lavorazione voluta:

* filo lucido tondo: il bordo risulta arrotondato e lucido, il grado di lavorazione è elevato.
* filo lucido piatto: il bordo risulta lucido e perpendicolare alla superficie ma la congiunzione viene smussata a 45°, anche qui si ha un grado di lavorazione elevato.
* filo grezzo: come il filo lucido con l'eccezione che il bordo non risulta lucido ma opaco e presenta una rugosità maggiore.
* bisellatura: i bordi del vetro vengono molati per 10-40 mm di altezza per un angolo di circa 7 gradi rispetto alla superficie del vetro stesso.

Vetro laminato (stratificato)
Il vetro laminato (inteso come stratificato e non da confondere con il processo produttivo di laminatura) è stato inventato nel 1903 dal chimico francese Edouard Benedictus. Egli si è ispirato a un flacone rivestito da uno strato plastico di nitrato di cellulosa per una disattenzione in laboratorio e poi caduto e rottosi ma senza aprirsi in pezzi. Egli fabbricò un materiale composito di vetro e plastica in grado di ridurre i pericoli in caso di incidenti automobilistici. L'invenzione non fu immediatamente adottata nel settore automobilistico, ma il primo impiego fu nei vetri delle maschere antigas in uso durante la Prima guerra mondiale.
Oggi il vetro stratificato è realizzato unendo due o più strati di vetro ordinario alternato a un foglio plastico, solitamente polivinilbutirrale (PVB). Il PVB è unito a sandwich con il vetro che è poi scaldato a 70°C e pressato con rulli per espellere l'aria ed unire i materiali.
Un tipico laminato è costituito da 3 mm di vetro / 0,38 mm di lamina plastica / 3 mm di vetro. Il prodotto è definito vetro laminato da 6,38 mm o anche 33.1 (il primo "tre" indica vetro tre millimetri, il secondo "tre" l'altra lastra da 3 mm, mentre l'uno rappresenta il numero di strati di PVB usati per la laminazione. Ad esempio, con 66.4 si indica un vetro statificato formato da due lastre di vetro da sei millimetri, accoppiate tramite 4 fogli spessi 0,38mm di PVB, quindi in definitiva il vetro è 6+6+1,52 PVB))
Il vetro stratificato è distribuito comunemente in casse contenenti lastre di 3210×2400 mm e con accoppiamenti 3/3, 4/4, o 5/5. Altri accoppiamenti vengono eseguiti appositamente su richiesta. Gli strati intermedi possono presentare anche diversi spessori. Lo strato intermedio mantiene i pezzi di vetro in posizione anche quando il vetro si rompe, e con la sua resistenza impedisce la formazione di larghi frammenti affilati. Più strati e maggiore spessore del vetro aumentano la resistenza. I vetri antiproiettile realizzati con molti strati di vetro spesso, possono arrivare a 50 mm di spessore.
Lo strato di PVB dona al materiale anche un maggiore effetto di isolamento acustico e riduce del 99% la trasparenza alla luce ultravioletta.
Il vetro laminato è normalmente impiegato dove ci può essere il rischio di impatti con il corpo umano, oppure dove il pericolo possa derivare dalla caduta della lastra se frantumata. Le vetrine dei negozi e il parabrezza delle auto sono tipicamente realizzati in vetro laminato. È considerato un vetro di sicurezza grazie alla capacità di mantenersi compatto se fratturato.

Vetro curvato
Si tratta di un vetro sottoposto ad un procedimento di riscaldamento graduale ad alte temperature (tra i 500 e i 750 °C circa) fino a diventare abbastanza plastico da aderire, per gravità o costretto in una qualche maniera, ad uno stampo concavo o convesso, disposto orizzontalmente o verticalmente all’interno del forno di curvatura. Non è possibile ottenere un vetro curvo che si adagi sullo stampo esclusivamente sotto l'azione della sua forza peso, una volta raggiunta la viscosità necessaria, senza che il vetro stesso non venga segnato dalla testura,seppur minima, dello stampo, compromettendone la trasparenza e l'uniformità di spessore della lastra. Per tale motivo normalmente l'azione di curvatura della lastra viene coadiuvata da dispositivi meccanici o pneumatici che agevolano il processo, curvando il vetro a viscosità più alte e tali da non inficiare le caratteristiche originarie della lastra dopo il contatto con lo stampo.
Dopo questa fase il vetro viene raffreddato molto lentamente (detensionamento o ricottura del vetro) per evitare di indurre tensioni che ne precluderebbero una eventuale successiva lavorazione o che potrebbero innescare fenomeni di rottura spontanea del materiale. Il processo di detensionamento viene normalmente adottato per i parabrezza delle automobili, per i quali è prevista per ovvi motivi la messa in sicurezza mediante stratifica e non mediante tempera. Viceversa,molto più frequentemente per il vetro impiegato nel settore dell'arredamento,il processo di curvatura si conclude con un raffreddamento istantaneo al fine di ottenere un vetro curvo temprato.
E' bene notare che per vetro curvo si intende di prassi il vetro sottoposto alla curvatura lungo un solo asse della lastra. Si pensi ad esempio alla curvatura che subisce un foglio di carta quando si tendono ad avvicinare due lati opposti. Qualunque altro tipo di curvatura che coinvolga entrambe le dimensioni principali della lastra dà luogo ad un "vetro cavo". Esempi concreti di oggetti in vetro cavo possono essere lampadari,bottiglie, bicchieri, vasi, piani lavabo in vetro con lavabo ricavato mediante termoformatura.
Si possono curvare vetri di spessore tra i 3 e 19 mm, per una misura massima di 2600 mm x 4000 mm, con diverse finiture: sabbiato, serigrafato, inciso, forato o con asole... e di tutte le tipologie: colorato, fuso, riflettente, basso emissivo, stampato.Non tutte le finiture tuttavia sono applicabili prima della curvatura.

SERIGRAFIA
E' un metodo particolare di stampa in cui l'inchiostro viene fatto passare attraverso le maglie del tessuto di seta (retino serigrafico) preventivamente otturate nelle zone non stampanti. Nel vetro, attraverso un'ulteriore procedura di riscaldamento ad alte temperature, la serigrafia si può temprare in modo che fondendosi insieme ai vetri diventi indelebile.

Metacrilato
Chiamato anche metacrilato di polimetile è una resina acrilica il cui monomero è l’estero metilico dell’acido metacrilico. E’ una resina che ha bassa massa volumica, è dura, trasparente, brillante e resistente ai solventi. Commercialmente è nota come plexiglas, perspex, ecc. ed è impiegata al posto del vetro, quando vengono richieste particolari caratteristiche di sicurezza. Inoltre è impiegata come matrice per alcuni materiali composti.
Carta Melaminica
Carta impregnata di resine melaminiche; può presentarsi esteticamente di vari colori o imitare le venature del legno. E’ impiegata per il rivestimento dei pannelli legnosi grezzi i quali dopo tale trattamento, sono definiti pannelli nobilitati melaminici.

Formaldeide
Gas di odore pungente, è impiegato per la produzione delle principali colle termoindurenti, utilizzate nell’industria del mobile. Sospettato di essere cancerogeno, dà luogo in caso di alte concentrazioni negli ambienti, a fenomeni di lacrimazione ed irritazione alle vie respiratorie.

Polimerico
Il cloruro di polivinile è uno dei materiali plastici più utilizzati nell’industria del mobile, con esso vengono rivestiti sia elementi strutturali sia antine. E’ considerato un materiale tossico, ma in realtà i pericoli si hanno solamente nelle fasi di produzione e di distribuzione (se non bruciato in appositi inceneritori produce diossine). Per quanto riguarda i polimerici al momento dell’utilizzo, possiamo dire che sono completamente atossici. Colorabile o riproducente le venature del legno, essendo materiale termoplastico non resiste molto al calore, rammollendo a temperature comprese tra i 75 e 95°C.

Postformatura
La postformatura è lavorazione mediante la quale si rendono gli spigoli arrotondati, a norma antinfortunistica; inoltre la bordatura, grazie alla tecnica della postformatura, avviene senza giunture, utilizzando lo stesso laminato del piano.

ABS
Acronitrile-Butadiene-Stirene. Resina termoplastica sintetica; è ottenuta per copolimerizzazione dell’acronitrile, del butadiene e dello stirene. Presenta buona resistenza agli acidi, ma non ai solventi clorurati, non attira la polvere e non si deforma; per questa proprietà l’ABS è un materiale adatto alla produzione di mobili e complementi d’arredo.

CORIAN
Composizione: E' composto da una speciale forma di alluminio e resina acrilica, oltre a pigmenti e ingredienti brevettati.
Caratteristiche: A superficie compatta, offre elevate prestazioni sia dal punto di vista estetico che funzionale. E' resistente all'abrasione e all'usura ed essendo omogeneo ed uniforme in tutto il suo spessore, non è poroso. Non assorbe nè odori nè sapori. In caso di assemblaggio le eventuali giunture sono impercettibili. E' disponibile in 100 colori.
Pulizia e manutenzione: E' sufficiente passare una spugna imbevuta con acqua e detergente e asciugare con un panno morbido.

CRISTALAN
Composizione: Viene prodotto per 2/3 con idrossido di alluminio e per 1/3 con acrile, un derivato di un acido, e contiene anche piccole quantità di pigmenti.
Caratteristiche: Appartiene alla categoria "solid surfaces", in quanto è solido e omogeneo in tutto il suo spessore. Viene prodotto in una vasta gamma cromatica, in tinte unite o granulate. Resistente agli urti, durevole e igienico, non è poroso, è neutro all'olfatto e adatto al contatto con gli alimenti. Occorre però prestare attenzione a non appoggiare sopra la superficie pentole od oggetti caldi.
Pulizia e manutenzione: Sporco, macchie e graffi possono essere tolti con un detergente e una spugna abrasiva. Per il calcare usare una spugnetta e aceto.

CRISTALITE
Composizione: Prodotto con resine acriliche e pigmenti, ricrea la bellezza della naturale su lastre da 300x130 cm con spessore di 6-11 cm.
Caratteristiche: Non poroso, levigato e inodore, è molto igienico e quindi adatto al contatto con gli alimenti. Inoltre è resistente all'acqua e all'umidità, al calore e alla luce. Non si graffia neanche con la lama di un coltello ed è ecologico. E' disponibile in vari colori e permette lavorazioni anche di forma arrotondata.
Pulizia e manutenzione: Si pulisce passando una spugnetta con acqua e detergente.

GRANITO
Composizione: Si tratta di una roccia naturale di struttura granulare cristallina.
Caratteristiche: Esiste in varia colorazioni, grazie alla presenza in natura di polvere e minerali di differenti varietà di colore. Resistente agli urti e alle abrasioni. E' un materiale poroso quindi può assorbire le sostanze utilizzate in cucina e rischia di macchiarsi e deteriorarsi.
Pulizia e manutenzione: Per la cura quotidiana sono indicati i normali prodotti detergenti, purchè non abrasivi.

MARMO
Composizione: E' formato da calcite, un minerale molto facile da lucidare e levigare.
Caratteristiche: Grazie alle sue venature variegate è un rivestimentomolto gradevole esteticamente e in più resistente alle abrasioni e agli urti, ma non alle macchie.
Pulizia e manutenzione: Data la sua porosità, richiede una cura costante e un utilizzo attento. Si pulisce con gli appositi prodotti oppure con un panno bagnato con acqua e sapone di Marsiglia, procedendo poi a un accurato risciacquo.

OKITE
Composizione: A base di quarzo, resine e pigmenti, è realizzato con una speciale lavorazione.
Caratteristiche: E' prodotto in vari colori. Essendo poco poroso non permette ai liquidi di penetrare e non assorbe odori. Resiste alle macchie, anche di limone e aceto, ed è refrattario a graffi, abrasioni, tagli, urti e rotture.
Pulizia e manutenzione: Richiede solo una spugna imbevuta di un detersivo liquido.

QUARZO JAIPUR
Composizione: Deriva per il 95% da polvere di pietra naturale agglomerata con particolari resine.
Caratteristiche: Proposto in 6 varianti di colore, la superficie si presenta irregolare, non uniforme, ma con venature in rilievo. Offre prestazioni superiori a quelle dei marmi o dei graniti. Molto compatto e robusto, non si scheggia facilmente e resiste ai graffi e agli urti. Non si macchia neanche a contatto con gli acidi, limone compreso.
Pulizia e manutenzione: E' sufficiente passare le superfici con un detergente neutro e un panno umido.

SOLIDTOP
Composizione: Laminato stratificato HPL, costituito da strati di materiale di fibra cellulosica impregnatidi resine termoindurenti sottoposti ad un processo di alta pressione.
Caratteristiche: materiale non poroso, non attaccabile dall'acqua, dal vapore e non si macchia con gli oli e i detergenti di comune utilizzo. Resiste al calore fino a 180°.
Pulizia e manutenzione: normali detergenti.

STARON
Composizione: Si tratta di un materiale solido per superfici composto al 100% da resina acrilica e idrossido di alluminio.
Caratteristiche: Permette personalizzazioni con motivi a intaglio, la decorazione di bordi, l'inserimento di guide in metallo o canalette di scolo. Perfettamente liscio. ha giunture impercettibili. Può essere riparato. E' resistente alle macchie, agli urti, impermeabile e igienico.
Pulizia e manutenzione: Usare un panno imbevuto di acqua e sapone. I detergenti a base di ammoniaca puliscono le superfici senza lasciare aloni. Graffi e macchie si tolgono con una spugna abrasiva a grana fine.

ZODIAQ
Composizione: Si tratta di un composito costituito da quarzo per il 93%, uno speciale polimero brevettato e pigmenti naturali.
Caratteristiche: Simile al quarzo nell’estetica, è proposto in una gamma di 30 colori. E’ robusto e durevole, tanto che conserva la sua finitura brillante per anni, resistente a molte sostanze aggressive e al calore. Non essendo poroso è anche molto igienico.
Pulizia e manutenzione: Bastano acqua e detergenti liquidi non abrasivi. Non usare mai la candeggina.

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